FORTE DEI MARMI. “Il caso della ‘rete salva vip’ di Forte dei Marmi torna dopo due anni ad essere un caso nazionale. Una notorietà che il sindaco del Pd Umberto Buratti ottiene sulle spalle di poveri cristi”. Lo afferma Mario Navari dell’Associazione Sinistra-Lavoro.

“Si torna a voler impedire di usufruire dell’ombra sotto il pontile di Forte dei Marmi perchè utilizzata non dai vip ma dai venditori ambulanti. Una località famosa per il suo mare, strutture, locali, spiagge fa parlare di sé per l’intolleranza con la quale si confronta con i migranti .

“Il sindaco Buratti torna a rivendicarne la paternità con orgoglio stile padano. Persone che vivono di quel poco che riescono a vendere ai benestanti e che hanno l’ardire di fare una sosta all’ ombra o di mangiare e bere
vengono qualificati come degrado. Purtroppo non ci si rende conto neppure del valore delle parole utilizzate.

Mario Navari“La ricchezza del mondo concentrata in un fazzoletto di terra come Forte dei Marmi, che potrebbe trasformarsi senza sforzi in manifestazioni di solidarietà, diviene l’origine di una mentalità che non dà importanza come diavolo vive o non vive la gente. Sono anni che Buratti combatte la sua battaglia contro i migranti, quando con i quod, quando i vigilantes privati, quando con divieti, multe, inseguimenti Tutto questo mentre il vero problema ‘nero’, il lavoro nero come ci ricordano le organizzazioni sindacali, continua a svilupparsi indisturbato.

“Da due anni l’arcipelago dei partiti e delle associazioni di sinistra – Cgil, Arci, Prc, Sel, Comunisti, Italiani, Libera, Emergency, Berretti Bianchi – provano a chiedere a Buratti almeno l’utilizzo del buon senso per bagni chimici, aree attrezzate, mercatini etnici. Risposta? Reti metalliche per gabbie.

“Visto che tutti questi soggetti rimangono inascoltati e che il sindaco Buratti si definisce un praticante cattolico, proveremo a contattare Papa Francesco perché provi a covertirlo per riportarlo sulla via della carità cristiana o almeno della ragione umana”.

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